La creatività espressa negli slogan e negli striscioni delle manifestazioni dell’hirak sono il frutto del contagio che la mobilitazione popolare ha avuto sul mondo artistico. La colonna sonora è partita dallo stadio di Algeri con l’inno dell’Usma (una squadra di Algeri), in versione politica, la Casa del Mouradia, ispirata alla celebre serie spagnola Casa de papel. La canzone è stata suonata persino dall’orchestra di musica classica andalusa.
Nella settimana dopo la prima manifestazione è uscito il video-clip Libérez l’Algérie, su iniziativa del cantante Amine Chibane che ha coinvolto, tra gli altri, Amel Zen. La colonna sonora della protesta si arricchisce ad ogni tappa.
Dall’interno dell’Algeria e dalla diaspora, gli artisti fanno sentire la loro voce. Dalla Repubblica ceca, la rapper radicale algerina Raja Meziane fa arrivare la sua Rebelle.
A fare il botto, in tutte le manifestazioni di algerini in Algeria e nel mondo, è il rapper Soolking che vive a Parigi, con La liberté.
Questa volta gli artisti (ne abbiamo citato solo alcuni) non si sono fatti ricattare dal regime.