Scontri a Tunisi tra la polizia e centinaia di salafiti che protestavano contro una mostra ritenuta dai contenuti blasfemi. Gli scontri sono avvenuti dopo che nella notte tra il 10 (giorno della chiusura della mostra) e l’11 giugno un gruppo di salafiti aveva fatto un’incursione nell’edificio della Marsa che ospitava le opere degli artisti e avevano sfregiato quelle che ritenevano in contrasto con la loro visione dell’islam. Il giorno prima avevano già tentato di farle rimuovere dalla mostra ma gli artisti si erano opposti. L’arte è stata una dei primi obiettivi colpiti dai salafiti, a cominciare dal cinema.
Le minacce contro gli artisti si moltiplicano sui siti web. Su uno si legge: “Miscredenti, vi uccideremo al più presto inshallah”. “In questi tempi di eresia, disegna quello che vuoi artista e non avere vergogna poiché la miscredenza è autorizzata…”, “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo messaggero, e che seminano la corruzione sulla terra, devono essere uccisi, o crocefissi, oppure deve essere tagliata loro la mano o la gamba opposta, o devono essere espulsi dal paese. Per loro sarà l”ignomia qua sulla terra e nell”al di là, ci sarà per loro una pena pesantissima (Corano: versetto 33, sura al Maidah).
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