Se la vittoria di Iyad Allawi alle elezioni del 7 marzo ha sorpreso qualcuno non è certo perché si tratta di un uomo nuovo della politica irachena. Nato nel 1944, appartiene a una famiglia sciita con un importante passato politico: il nonno aveva partecipato ai negoziati per l”indipendenza dell”Iraq dalla Gran bretagna; il padre, medico, era membro del parlamento.Anche Iyad intraprende gli studi di medicina e mentre frequenta l”Università di Baghdad si iscrive, nel 1961, al partito Baath dove si mette subito in luce e sostiene il colpo di stato che nel 1968 porta i baathisti al potere con Ahmad Hassan al Bakr presidente e Saddam Hussein vice. Nel 1971 si trasferisce in Libano, dove diventa membro dell”Organizzazione panaraba. Poi viene inviato dal governo iracheno a Londra per una specializzazione che gli permetterà di ottenere la laurea in neurologia nel 1982. Intanto però aveva lasciato il partito Baath, nel 1976, e aveva stabilito rapporti con i servizi segreti di sua maestà, l”M16, e avrebbe anche sostenuto un tentativo di colpo di stato di generali iracheni contro al Bakr. In seguito a queste vicende subisce un attentato mentre vive a Kingston upon Thames. Dell”attacco accusa Saddam Hussein e ne diviene attivo oppositore recandosi in Medioriente e stabilendo contatti con i militari ribelli che si trovano ancora in Iraq. Con l”invasione del Kuwait da parte di Saddam, Allawi costituisce l”Iraqi national accord e ne diviene il capo. Nel 1996 ritenta la via del golpe militare ad opera di ufficiali iracheni dissidenti contro il rais, ma l”operazione finanziata dalla Cia fallisce miseramente. La reazione di Saddam è spietata: un centinaio di collaboratori di Allawi vengono giustiziati.Insieme ad altri gruppi dell”opposizione irachena, come l”Iraqi national congress guidato da Ahmed Chalabi, continuerà a godere dei finanziamenti della Cia e del Congresso americano – che nel 1998 approva l”Iraq Liberation Act – e a progettare il dopo Saddam. I gruppi dell”opposizione che si riuniscono alla vigilia della guerra hanno anche fornito a Colin Powell false informazioni sulle armi in possesso di Saddam, che sarebbero servite a corroborare le menzogne sostenute dai fautori della guerra.Nel 2003, con l”occupazione americana, Allawi torna a Baghdad e viene nominato dal proconsole americano Paul Bremer membro dell”Iraqi governing council (Igc), incaricato della sicurezza. Nonostante l”adesione alle iniziative americane, Allawi non condivide la scelta di Bremer di mettere fuori legge il partito Baath e di sciogliere l”esercito. Comunque, nel 2004, l”Igc lo nomina all”unanimità primo ministro incarico che manterrà fino alle elezioni del gennaio 2005. Mentre è a capo del governo avvengono i due pesanti attacchi militari americani alla città di Falluja, il primo ad aprile e il secondo, che la distruggerà, a novembre. L”aver condiviso questi attacchi, realizzati anche con la partecipazione di militari iracheni, è una delle maggiori riserve degli iracheni sulle recenti scelte di Allawi. Nonostante questo, proprio nella provincia di Anbar Allawi ha fatto il pieno di voti nelle elezioni di marzo.Negli ultimi anni Allawi, che ha ancora un passaporto britannico, è stato spesso fuori dall”Iraq. Nelle elezioni del 2005 la sua lista non aveva avuto grande successo del resto tutti gli sciiti religiosi si presentavano in blocco con l”Alleanza unita irachena mentre i sunniti in gran parte non votavano e ad Allawi erano andati soprattutto i voti dei laici sciiti, in particolare delle donne. Il suo ritorno sulla scena politica avviene lo scorso anno, con il lancio della nuova lista al Iraqiya, composta da laici sciiti e sunniti. Non sono più i tempi, subito dopo l”invasione, in cui la religione fa da collante e gli scontri da guerra civile che ne sono seguiti hanno indotto gli iracheni a optare per una separazione tra religione e politica. Allawi ha saputo cogliere questo cambiamento e le sue posizioni laico-nazionaliste sono state premiate. Oltre alla laicità gli iracheni sentono ancora il bisogno di un uomo forte? Sicuramente Allawi lo è, ed anche spregiudicato, il suo passato lo dimostra.’
Allawi, muscoli e astuzia
il profilo di Iyad Allawi, dal Baath alla Cia
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28 Marzo 2010 - 11.52
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