Anche Obama ha la sua guerra

Deciso l''invio di altri 30.000 soldati Usa in Afghanistan'

Anche Obama ha la sua guerra
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Redazione Modifica articolo

3 Dicembre 2009 - 11.52


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Martedì (notte per noi), dopo molte riflessioni, il presidente degli Stati uniti ha annunciato l”invio di 30.000 militari in Afghanistan in aggiunta ai 70.000 già sul terreno. Sotto la pressione dei militari, Obama ha ceduto, così anche lui ha la sua guerra, ma l”aumento delle truppe non porterà a una vittoria sui taleban. Al contrario, non saranno i 30.000 militari in più a cambiare la situazione e a permettere il ritiro di tutte le truppe nel 2013. La strategia degli Usa non cambia, anzi si fa più contraddittoria: rovesciare i taleban e appoggiare la popolazione afghana, premendo sull”Afghanistan perché si dia una forza militare adeguata e un governo effettivo (entrambi, esercito e governo, dilaniati dalla corruzione) e porre le basi per sconfiggere al Qaeda in Pakistan.Come? Continuando a bombardare i civili? Andare sul terreno, dove i taleban sono fra la popolazione (la forza dei taleban non sta solo nelle armi ma soprattutto nella sua ideologia) appare assai difficile e comporterebbe grosse perdite che non favorirebbero l”immagine di Obama. L”altra alternativa è allearsi con forze locali, ma l”Afghanistan non è l”Iraq, dove i Consigli del risveglio hanno risolto in gran parte il problema di al Qaeda per il generale Petraeus che li ha pagati e armati. In Afghanistan non c”è un referente politico, ma solo signori della guerra e leader tribali armati gli un contro gli altri, con i quali gli americani avevano già tentato accordi finendo nella trappola di bombardare i nemici della tribù alleata. La strada è estremamente impervia, il passato lo dimostra: nessuna potenza militare è mai riuscita a controllare l”Afghanistan né gli inglesi né i sovietici. E non ci è riuscita la coalizione guidata dagli Usa in otto anni, perché dovrebbero farcela ora in tre con 30.000 militari in più? E dove troverà i 30 miliardi di dollari necessari solo per il primo anno di invio? Il discorso di Obama ha scontentato i democratici e convinto parzialmente i repubblicani, che avrebbero voluto di più. A quelli che agitano lo spettro del Vietnam Obama risponde che “è una falsa lettura della storia”. Effettivamente la situazione in Afghanistan somiglia più a quella somala ma non è finita bene nemmeno quella. Né per gli americani né per gli alleati, che ora sono richiamati in causa per completare il contingente necessario, qualche migliaio di uomini. Mentre Francia e Germania (soprattutto dopo l”ultimo scandalo sull”uccisione di civili a Kunduz che ha indotto il ministro della difesa a dimettersi) sono restii, l”Italia si dichiara disponibile (1.000-1.500 uomini), appena sente richiami bellici La Russa (e Berlusconi) si esalta, poco importa se arrivano da Bush o Osama. Se veramente si vuole aiutare il popolo afghano l”unica soluzione è un disimpegno militare e la sostituzione delle truppe con una presenza civile che si impegni, con gli afghani, nella ricostruzione del paese.Nei prossimi giorni si deciderà il rifinanziamento della missione militare non permettiamo che tutto passi sotto silenzio.’

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